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REDDITO DI CITTADINANZA, DI MAIO: ANDRÀ SOLO AGLI ITALIANI

Terminato il vertice sulla manovra che si è tenuto a Palazzo Chigi. L’incontro è durato più di tre ore e, come ha ricordato il vicepremier Matteo Salvini, nel corso della riunione sono stati affrontati anche altri temi fra cui i decreti legge sicurezza e migranti che dovranno essere esaminato dal Consiglio dei ministri il prossimo lunedì.


Dal reddito di cittadinanza alla flat tax: a che punto è il cantiere manovra

Tra i presenti, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, Salvini, il ministro dell’Economia Giovanni Tria. Assente Luigi Di Maio, per il M5s il ministro per i Rapporti con il parlamento Riccardo Fraccaro e il viceministro Laura Castelli. Presenti inoltre i ministri Enzo Moavero MilanesiPaolo Savona e il viceministro Massimo Garavaglia. Il vertice sulle misure da inserire nella legge di Bilancio è stato convocato anche se Di Maio non è in Italia (è in Cina in missione). I tempi per definire i contenuti della manovra sono infatti stretti. La nota di aggiornamento al Def va presentata entro il 30 settembre.

Salvini e Fraccaro: non ci impicchiamo a numeri 
«Siamo sulla buona strada. Non ci impicchiamo sui numeri ma siamo impegnati sulle cose da fare». Così il pentastellato Fraccaro lasciando Palazzo Chigi dopo il vertice risponde a chi gli chiede se il governo abbia chiuso l’accordo sul deficit. Il lavoro che il governo sta facendo, prosegue, «è ottimo e stiamo lavorando bene». La stessa linea viene espressa dall’altro azionista di maggioranza dell’esecutivo Conte, la Lega, per il tramite del vicepremier Matteo Salvini. Per la manovra «non ci impiccheremo allo zero virgola. Noi vogliamo ridare dignità all’Italia e se creiamo posti di lavoro a Bruxelles saranno contenti. Tranquilli, le risorse ci sono», sottolinea il segretario federale del Carroccio. «Se mando in pensione gli esodati - aggiunge Salvini - creo 500 mila posti di lavoro».

I dati 2017 dell’Istat base dell’aggiornamento delle stime del Governo 
La domanda sul deficit a Fraccaro nasce dal fatto che in mattinata l'Istat ha diffuso i dati dei conti del 2017, che saranno la base per l’aggiornamento delle stime del governo. Nel 2017 il Pil italiano è cresciuto dell’1,6%. L’Istat ha rivisto al rialzo la stima di aprile di +1,5%. L’ente statistico ha rivisto anche il rapporto deficit-pil, che nel 2017 è stato del 2,4%, in lieve miglioramento sul 2,5% del 2016, ma peggiorato in confronto alla stima di aprile (2,3%).

Revisione del Pil, dall’Istat una sorpresa piccola ma buona

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Di Maio: reddito di cittadinanza solo per gli italiani
Intanto l’altro vicepremier, Luigi Di Maio, avverte: il reddito di cittadinanza deve andare solo agli italiani. «Abbiamo corretto la proposta di legge» iniziale sul reddito di cittadinanza «anni fa: è singolare che torni in auge una proposta di legge che non prevedeva ancora la platea» per l’assegnazione del reddito «ma è chiaro che è impossibile, con i flussi immigratori irregolari, non restringere la platea e assegnare il reddito di cittadinanza ai cittadini italiani». Lo dice Di Maio in un’intervista a Radio Anch’io, in collegamento dalla Cina. L’indicazione del leader pentastellato non è in linea con quanto chiarito da Giovanni Tria. Giovedi 20 settembre il ministro dell'Economia in audizione al Senato ha specificato che la misura sarebbe stata rivolta anche agli stranieri. Plaude l’altro azionista di maggioranza dell’esecutivo giallo verde, Matteo Salvini: «È una precisazione che accogliamo con grande piacere», afferma mentre è in visita al Salone Nautico di Genova.

Salvini: non ci sarà aumento Iva
Nella manovra economica, chiarisce il vicepremier Matteo Salvini, «non ci sarà l’aumento dell’Iva. Questo governo è stato votato per tagliare le tasse». «Stiamo aprendo tutti i cassetti - aggiunge - taglieremo anche le tasse sulla benzina
e metteremo mano alla legge Fornero per mandare in pensione chi ne ha diritto».

Prossimo anno 1 milione pagano meno tasse
«L’obiettivo per l’anno prossimo è di fare pagare ad almeno un milione di italiani meno tasse. E sarò felice se riuscirò a mantenere un altro impegno preso, mandare in pensione 3-400 mila persone che la legge Fornero aveva incatenato al posto di lavoro. Farò di tutto per metterlo nella manovra economica».

GUARDA IL VIDEO / Per molti ma non per tutti. Di Maio: reddito di cittadinanza in manovra è imprescindibile

Salvini: bene incontro Chigi, avanti spediti su migranti
Sempre sull’incontro di oggi: «Incontro utile, positivo, raccoglieremo alcune proposte e andiamo avanti spediti con i decreti sicurezza e immigrazione che saranno approvati lunedì in Consiglio dei ministri con il presidente Conte e Di Maio».

Lunedì in cdm decreto “contro migranti furbetti”
Salvini parla anche delle misure per la sicurezza. «A Palazzo Chigi ho preso un gradevolissimo caffè con il presidente del consiglio per limare alcuni passaggi del decreto sicurezza. Finalmente dopo mesi di lavoro lunedì ore 10, tornato Di Maio, tornato Conte, arriverà in Consiglio dei ministri. Ci sono alcune correzioni tecniche che ci hanno chiesto di fare. Non c’è nessuna polemica, mi sembra che non ci siano ostacoli nè del Quirinale nè dei 5 Selle». Dal suo punto di vista si tratta di un decreto «con una chiara impronta del “prima gli italiani”, quindi sarà più difficile fare i furbetti per gli immigrati che arrivano in Italia».


Istat: nel 2017 Pil rivisto al rialzo a +1,6%, deficit/Pil peggiora a 2,4%

Deficit oltre 1,6%? Tema è quante risorse servono
Sforare l’1,6% nel rapporto tra Deficit e Pil? «Secondo me - è la risposta di Di Maio -, come abbiamo sempre detto in tutte le riunioni sulle Legge di Bilancio, è chiaro ed evidente che il tema non è quanto sforare, ma quante risorse ci servono per migliorare la vita degli italiani, dare occupazione ai giovani, il reddito di cittadinanza, meno tasse per gli imprenditori con la flat tax. In base a questo calibriamo il deficit e la spending review». «Molto verrà dai tagli alla spesa - ribadisce il vicepremier - ma se questi tagli andranno a regime negli anni in corso, ci sono misure espansive» che aiuteranno i conti pubblici «e poi rientriamo negli anni successivi, non succede niente, il Paese crescerà».

Si vuole dare la sensazione di un governo nel caos
Di Maio nega l’esistenza di tensioni nel Governo: «Ma io credo che tutti questi giorni si stia giocando con me, con Tria, con Salvini, Conte per dare la sensazione di un Governo nel caos. Invece anche la riunione di stamattina è un altro tassello del lavoro che si sta facendo sulla Legge di Bilancio».

Centrodestra non mi preoccupa, Salvini leale
«Non mi preoccupa il centrodestra - spiega Di Maio, a commento del vertice di giovedì 20 settembre tra Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni-, è una situazione che già conoscevamo, lo sapevamo che la Lega governa con Forza Italia nelle Regioni e negli Enti locali, lo sapevamo quando abbiamo fatto il contratto. Noi non andiamo con la Lega alle elezioni territoriali e non ci vogliamo andare, e non ci andremo alle politiche né alle europee. Per le elezioni ognuno si attrezza per sé». Sulle convergenze programmatiche tra i due, Di Maio osserva: «In realtà nel programma c’è l’anticorruzione, il taglio ai vitalizi, tutte cose che hanno fatto venire il coccolone a Berlusconi». E sul rapporto con Salvini ribadisce: «Non ho mai avuto nessuna ragione per pensare che ci fosse malafede. C’é lealtà da parte mia e da parte loro».

Treu: inaccettabile riconoscere reddito cittadinanza solo agli italiani
«È inaccettabile, secondo il diritto europeo, che una prestazione assistenziale come il reddito di cittadinanza possa essere data solo agli italiani». Lo sottolinea il presidente del Cnel e ex ministro del Lavoro, Tiziano Treu spiegando che la Corte europea di giustizia si è pronunciata più volte su prestazioni simili ribadendo l’estensione anche agli stranieri con permesso di lungo soggiorno. «Secondo me non è accettabile - afferma rispondendo a un domanda sulle parole del vicepremier Di Maio - che si dia solo agli italiani».

Team Meeting

DICHIARAZIONE DEI REDDITI 2018: SCADENZA E ISTRUZIONI

21 SETTEMBRE 2018

DAL REDDITO DI CITTADINANZA ALLA FLAT TAX: A CHE PUNTO È IL CANTIERE MANOVRA

TRA I PRESENTI, IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO GIUSEPPE CONTE, SALVINI, IL MINISTRO DELL’ECONOMIA GIOVANNI TRIA. ASSENTE LUIGI DI MAIO, PER IL M5S IL MINISTRO PER I RAPPORTI CON IL PARLAMENTO RICCARDO FRACCARO E IL VICEMINI

Dichiarazione dei redditi 2018: alla scadenza per la presentazione di 730 e modello Redditi (ex Unico)manca ancora qualche mese.

Di seguito vedremo entro quando presentare la dichiarazione dei redditi, anche a fronte delle modifiche introdotte dalla Legge di Bilancio 2018.

Le novità principali che riguardano sia la dichiarazione dei redditi modello 730, che il modello Redditi PF, SC, SP e ENC riguardano le scadenze per l’invio telematico.

Per lavoratori dipendenti e pensionati che fanno la dichiarazione annuale con il modello 730/2018 la scadenza viene rinviata al 23 luglio 2018 per tutti, anche per chi si avvale della consulenza fiscale di CAF o intermediari.

Il modello Redditi 2018, invece, dovrà esser presentato entro la scadenza del 31 ottobre: la Legge di Bilancio 2018 ha modificato il calendario degli adempimenti fiscali dell’anno per evitare che la dichiarazione dei redditi si sovrapponesse con le altre importanti scadenze del periodo.

Di seguito il riepilogo delle scadenze e le istruzioni per la presentazione della dichiarazione dei redditi 2018.

Scadenza dichiarazione dei redditi 2018

Riportiamo di seguito un’utile tabella con le scadenze per la presentazione della dichiarazione dei redditi 2018:

Dichiarazione dei redditiScadenza

Modello 730 precompilatodal 15 aprile 2018 sarà possibile visualizzarlo e modificarlo. La scadenza per l’invio è fissata al 23 luglio 2018

Modello 730 ordinario23 luglio 2018 anche se presentato tramite CAF o intermediari

Modello 730 tramite sostituto d’imposta9 luglio 2018 (la scadenza ordinaria del 7 luglio cade di sabato)

Modello Redditi PF, SP, SC, ENC31 ottobre 2018

Chi deve fare la dichiarazione dei redditi 2018

Tutti i contribuenti che nel corso del 2017 hanno percepito redditi da lavoro autonomo, da pensione o da lavoro dipendente e sono fiscalmente residenti in Italia sono obbligati a presentare la dichiarazione dei redditi nel 2018.

Con la dichiarazione dei redditi il contribuente è tenuto a dichiarare tutti i redditi percepiti nel periodo d’imposta precedente al fine dell’attribuzione delle imposte da pagare al Fisco, così come disposto dall’articolo 2 della legge n. 622/72, il Tuir.

La dichiarazione dei redditi delle persone fisiche può essere presentata con modello 730/2018 o con il modello Redditi PF 2018, meglio conosciuto come modello Unico; non cambiano soltanto le scadenze, come abbiamo visto precedentemente, ma anche le istruzioni e le regole di compilazione.

Istruzioni modello 730/2018

Il modello 730 è la dichiarazione dei redditi 2018 per le persone fisiche titolari di redditi da lavoro dipendente e dai pensionati.

Secondo le istruzioni dell’Agenzia delle Entrate, presentano la dichiarazione dei redditi con modello 730 i titolari delle seguenti tipologie di reddito:

  • redditi di lavoro dipendente e redditi assimilati;

  • redditi dei terreni e dei fabbricati;

  • redditi di capitale;

  • redditi di lavoro autonomo senza partita Iva (come prestazioni di lavoro autonomo non esercitate abitualmente);

  • redditi diversi (es. di terreni e fabbricati situati all’estero);

  • alcuni dei redditi assoggettabili a tassazione separata, indicati nella sezione II del quadro D.

A partire dal 15 aprile 2018 l’Agenzia delle Entrate metterà a disposizione dei contribuenti il modello 730 precompilato con alcuni dei dati relativi a spese detraibili o deducibili, come le spese mediche, quelle per la frequenza del nido e via di seguito.

La dichiarazione dei redditi con modello 730 può essere presentata anche dai soggetti senza sostituto d’imposta.

In questo caso bisognerà presentate la dichiarazione dei redditi presso un Caf o un professionista abilitato e nel quadro “Dati del sostituto d’imposta che effettuerà il conguaglio” va barrata la casella “Mod. 730 dipendenti senza sostituto”.

Per scaricare il modello 730/2018 e per le istruzioni dettagliate su come presentare la dichiarazione dei redditi 2018 si rimanda all’apposito approfondimento.

Istruzioni modello Redditi PF 2018

Dovranno, invece, presentare la dichiarazione dei redditi 2018 con il modello Redditi PF i contribuenti che nel corso del 2017 sono stati titolari di:

  • redditi d’impresa;

  • redditi di lavoro autonomo per i quali è necessaria la partita Iva;

  • redditi diversi non dichiarabili con modello 730;

  • plusvalenze derivanti dalla cessione di partecipazioni qualificate o derivanti dalla cessione di partecipazioni non qualificate in società residenti in Paesi o territori a fiscalità privilegiata, i cui titoli non sono negoziati in mercati regolamentati;

  • redditi provenienti da “trust”, in qualità di beneficiario nell’anno precedente e/o in quello di presentazione della dichiarazione non risultano residenti in Italia;

  • devono presentare anche una delle dichiarazioni: Iva, Irap, Modello 770;

  • devono presentare la dichiarazione per conto di contribuenti deceduti.

Anche i contribuenti che utilizzano il modello 730 per la dichiarazione dei redditi potrebbero avere la necessità di presentare alcuni quadri del modello Redditi PF (come il quadro RW - Investimenti all’estero e/o attività estere di natura finanziaria - monitoraggio - Ivie/Ivafe)

In questo caso la dichiarazione dei redditi deve essere presentata esclusivamente in modalità telematica, tranne che per i contribuenti ammessi all’invio cartaceo presso gli uffici postali entro la scadenza del 30 giugno 2018, ovvero:

  • modello Redditi 2017 per conto di contribuenti deceduti;

  • contribuenti tenuti a presentare dichiarazione dei redditi con modello 730 ma che non possono presentarlo;

  • dichiarare redditi o comunicare dati utilizzando i relativi quadri del modello Unico (RM, RT, RW).

Business Meeting

IL PIANO PER RIDURRE LE TASSE: L'IRPEF CON QUATTRO ALIQUOTE

Una modifica all'Irpef era già stata annunciata dal ministro del Tesoro, Giovanni Tria. Il titolare di via XX Settembre è stato chiaro: "Siamo allo stadio avanzato di un piano che semplifichi l'imposta". Di fatto l'ipotesi più probabile sul campo è quella che porterebbe le aliquote da cinque a quattro. Il primo scaglione, quello fino a 15 mila euro al 23% verrebbe ridotto. I due scaglioni intermedi invece verrebbero accorpati creando una fascia unica che include quello al 27 per cento tra i 15mila e i 28mila euro e quello al 38 per cento tra i 28mila e i 55mila euro. Qui verrebbe racchiusa, come riporta ilMessaggero, la calsse media di cui parla Tria e su cui il governo vuole intrevenire per tagliare il carico fiscale. Parallelamente però va sottolineato un altro aspetto su questo fronte: con il nuovo piano Irpef verrebbe riassorbito il bonus di 80 euro renziano. Il bonus diventerebbe una detrazione.

Anche su questa riforma fiscale al Tesoro si cerca di trovare la quadra. Un punto di riduzione della prima aliquota costerebbe 4 miliardi di euro. Di fatto Tria prevedeva di finanziare questa operazione con i tagli dell'Iva, ipotesi tramontata dopo il "no" di Di Maio e Salvini. Da questo è però nato un progetto che potrebbe portare nel giro di due anni ad una nuova struttura fiscale. La Lega per il 2019 punta ad una flat tax al 15 per cento per partite Iva e professionisti che fatturano fino a 65mila euro. Poi dal 2020 scatterebbe la rivisitazione dell'Irpef con due aliquote fisse: una al 15% per chi guadagna fino a 100mila euro e il 20% per chi va oltre. Infine in questa "battaglia" sulla manovra va ricordato anche un altro aspetto: Salvini chiede interventi pesanti sulla riduzione delle tasse ed ha già bocciato la riduzione di un solo punto percentuale del primo scaglione. Per avere più risorse e per ottenere un riduzione più consistente delle imposte, Salvini dovrebbe rinunciare al superamento della Fornero, come filtra da via XX Settembre. Ma difficilmente il leader della Lega mollerà la presa sul fronte previdenziale.

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